clicca sulla bandiera per il dizionario sardo italiano

clicca sulla bandiera per il dizionario sardo italiano
clicca sulla bandiera per il dizionario sardo

sabato 15 gennaio 2011

il ricatto

qualche anno fa era semplice e gratificante svolgere le tue mansioni lavorative,
sia per i metodi sia per i rapporti ,andare al lavoro era come spostarsi da una famiglia ad un'altra,
comprensione e gentilezza erano sempre presenti
se ti vedevano triste ne chiedevano il motivo
se avevi necessità di qualcosa erano disponibili oltre ogni modo,
ti veniva chiesto di fare il tuo lavoro con un (per favore puoi?...)
il lei era dovuto ma si incoraggiava il tu
e così le giornate lavorative scorrevano serene con il reciproco rispetto tra persone che si stimavano a vicenda.
oggi, le cose sono cambiate.andare al lavoro è come una condanna una colpa da espiare
una tangente che tu devi pagare per vivere
quando ti chiedono qualcosa è cambiato il metodo, il timbro di voce,la durezza,
(devi fare questo)(non mi importa come la pensi),(oggi lavoriamo un'ora in più),
(sabato e domenica si lavora),(devi farlo anche se non è il tuo compito)
non si chiede più (per favore puoi),ma ti si impone ,e se tu accenni una protesta ,                           
la risposta è (se ti sta bene è così altrimenti puoi andare via)
questa è la più frequente delle risposte e la peggior frase che si possa dire ad un operaio,
quando la senti ti crolla il mondo addosso,in un attimo vivi lo sconforto di un'alternativa che non c'è
sai che non puoi permetterti di perdere il lavoro e sei preso dall'istinto di andare via o accettare il vile ricatto
e soprattuto sei consapevole che chi ti dice questa frase sa bene che non puoi fare altrimenti se non di chinare la testa stringere i denti,
e sottometerti alla sua richiesta .
non esiste più il rispetto tra persone che si stimano a vicenda consapevoli di aver necessità l'uno dell'altro
ma esiste solo e unicamente il ricatto.
povere le persone che sono convinte di possedere tutto anche la vita di altri
presto si accorgeranno dell'enorme errore che esse stanno commettendo.

2 commenti:

  1. è propri vero carissimo c.... purtroppo oggi in questo gran paese di merda (ITALIA )SI campa solo a ricatti ma il peggio è che siamo sempre noi ad essere ricatatti o no se solo ci proviamo noi sembra che abbiamo uciso quel cornuto del papa (magari sarebbe una sanguissuga in meno nel mondo )o mi sbaglio saluti a tutti quelli che sono nelle nostre condizioni di vita L.

    RispondiElimina
  2. per anni i nostri genitori,per noi,hanno lottato per farci avere i diritti sul lavoro. le loro lotte,ora,non hanno più valore! Pensiamo,senza andare troppo lontano,ai sindacati,che ormai pensano solo ad avere un posto di prestigio nella politica,pensiamo al fatto che difendono esclusivamente operai appartenenti a industrie di prestigio..Ma la maggior parte della classe operaia in Italia,lavora in piccole imprese,dove al massimo riesci a campare,dove al massimo riesci,se hai la fortuna di un posto "sicuro", a raggiungere i contributi per una misera pensione,che "forse",se hai già una casa,stringendo la cinghia,ti potrà permettere di sopravvivere! Ora C'è la crisi,economica dicono,la crisi politica,dicono! Sarà anche vero,ma quanto mi fa indignare il fatto che anzi che pensare a come farci campare,visto che il lavoro è oltre a un dovere un"diritto" per tutti,sentire ogni giorno parlare in televisione,dandone enorme risalto,della vita sessuale privata dei nostri politici! sembra quasi,che vogliano farci non pensare ai reali problemi! Purtroppo di gente che si rovina l'esistenza pensando se Silvio sia o meno un pedofilo,o ai dissapori tra loro,pensati esclusivamente per avere un posto d'onore! In realtà,parlo per me,m'interessa ben poco tutto ciò! E sono contenta quando vedo i piccoli operai o i pastori che lottano ogni giorno,bloccando strade,aeroporti,per rivendicare i loro ma anche i nostri diritti! Questa dovrebbe essere la vera classe operaia,per riprenderci ciò che con grande fatica,i nostri padri ci hanno lasciato...i diritti!!!

    RispondiElimina

contatore