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venerdì 28 gennaio 2011

o così oppure la porta è aperta

o cosi oppure la porta è aperta , questa è la frase che ci e stata urlata dal datore di lavoro,
dopo che gli sono state fate delle richieste per condurre una vita lavorativa più decente .
ormai si era arrivati a litigare persino tra di noi in una situazione quotidiana  ,
resa invivibile da diversi problemi , in quanto essendo trasfertisti e alloggiando tutti nello stesso apartamento ,
i problemi si creavano di continuo per vari e svariati motivi , come è ovvio immaginare .
la frase detta probabilmente per chiudere l'argomentazione il più in fretta possibile ,
senza produrre risultati atti a pacificare gli animi , a creato una risposta che  lui non si aspettava ,
<scegliamo la porta>
e cosi in quattro abbiamo deciso di lasciare il lavoro dimetendoci .
a nulla e valso il cercare da parte sua di sistemare la situazione .
oggi è stato per noi l'ultimo giorno di lavoro presso questa azienda .
avevo già descritto questa situazione in un post precedente (il ricatto)
ma allora non si era arrivati a questa conclusione , sia per la paura di rimanere senza lavoro ,
sia per la mancanza di unione fra gli operai .
questa volta però e accaduto qualcosa di particolare , un tacito accordo , che a prodotto questo risultato.
anche se in momenti particolari tutti possono commettere uno sbaglio,
oramai la situazione era degenerata a tal punto che nulla e stato più possibile .
queste scelte sono dolorose sia per i dipendenti sia per i datori di lavoro ,
in quanto nessuno vince , si perde tutti .
credo anzi sono convinto che lui ora stia soffrendo ,come noi , ma il più delle volte l'orgoglio delle persone ,
supera la ragione .
quello che mi auguro di cuore è che nessun operaio debba mai sentire una frase come quella ,
e che nessun datore di lavoro debba mai neanche pensarla .
alla base di tutto deve esserci il rispetto reciproco , confrontandosi con le opinioni naturalmente diverse e raggiungere sempre un compromesso tale da soddisfare entrambi .
auguro agli operai rimasti di ricevere quello che a noi e stato negato , e tutti facciano tesoro di quanto accaduto.

domenica 23 gennaio 2011

disoccupati



le cifre ,i conti sulla disocupazione non tornano mai chi dice l'8,9 chi dice il 13 ,chi addirittura il 15,8 percento
le statistiche le fanno e le disfano loro a propria convenienza.
tutti parlano di disocupazione con numeri cifre , Più giovani o meno giovani e bla bla bla .
ricerche su internet ,quotidiani e TV ,che portano sempre allo stesso risultato.
quello di cui non si parla mai e di cosa prova un disoccupato,
di ciò che realmente causa in una persona lo stato di disoccupazione .
io stesso avendolo provato per alcuni mesi ,riesco a malapena a descriverlo.
dal momento che ti alzi la mattina senti dentro di te un senso di nausea e di impotenza,
ti senti come in un sogno come se stessi vivendo in un'altra dimensione
vedi tutto al rallentatore ,e ogni cosa che fai ti sembra inutile,
dal lavarti ,al pettinarti ,vestirti,tutti i gesti quotidiani non hanno più importanza ,li senti inutili,
lo fai per abitudine come un robot programmato per fare quello.
e mentre compi questi gesti ,ti accorgi dell'inutilità di tutto ciò.
ci pensi un po sù , stordito come sei ,e dici a te stesso
"mi e rimasto solo questo la dignità l'unica cosa che mi rende diverso dagli animali"
pensi ai tuoi figli a tua moglie alla casa e a tutto ciò che ti sei costruito finora,
senti che stai perdendo tutto , ti senti un'incapace , un buono a nulla .
si sfiora la pazzia , si pensa a tutto quello che normalmente e impensabile
a violare la legge , al suicidio , alla fuga ,scappare ma dove!
non sai dove andare , cosa fare , a chi chiedere e cosa credere .
hai come un vuoto dentro la testa e non riesci a ragionare in modo lucido.
una persona disoccupata è una bomba ad orologeria e inprevedibile ,
un potenziale kamikaze ,che sfoga la sua rabbia verso di se e verso gli altri.
le cronache parlano di gente che si suicida che si annida sulle gru , sui tetti ,addirittura si mettono da soli in carcere ,
come gli operai che si sono rinchiusi all'asinara .
vedi gente adulta padri di famiglia piangere come ragazzini , disperati con nessuna speranza davanti ai loro occhi,
li guardi e  senti la loro disperazione ,con il loro sguardo ti stanno implorando di aiutarli,
con quello sguardo , che vale più di tante parole.
sicuramente più delle parole dei nostri politici e sindacalisti , con le loro cifre ,
le loro ripicche , in gara per mostrarsi i più sensibili al problema ,
ci costruiscono sù dei talk show ,per creare odiens , popolarità .
ma le cose che senti dire loro sono sempre le stesse identiche di sempre ,
cifre , numeri ,colpa tua ,colpa mia e bla,bla,bla.
e un problema che sembra non avere una soluzione ,almeno in tempi brevi,
o almeno per merito o volontà di queste persone.
"questo post lo dedico a tutti i disoccupati con l'augurio di trovare al più presto un lavoro e di vivere con serenità assieme ai loro cari
 una vita dignitosa che tutti noi meritiamo di avere"

cosa stiamo diventando


                                            im-piegato 




cosa stiamo diventando
bestie da soma!
animali non pensanti!
non ragioniamo più,
non reagiamo più,
non pensiamo neanche più.
lavoriamo come dannati 10 o 12 ore al giorno,
senza curarci di quello che succede
con la testa bassa andiamo avanti senza fermarci a riflettere,
senza alzare lo sguardo e vedere cosa sta succedendo nella nostra societa,
l'etica, la morale,la società ,che fine hanno fatto!
aumentano i prezzi del pane ,della benzina,di tutto ciò di cui abbiamo bisogno,
e noi invece di guardare alzare la testa e vedere,
chiniamo il capo e lavoriamo ancora di più.
ci si annoia a passare qualche sera in famiglia ,
a divertirsi con gli amici,a vivere un pò, almeno un pò questa vita.
tutto questo non ha senso ,si lavora per vivere ,e invece si vive per lavorare.
che prezzo stiamo pagando per vivere?,
cosa stiamo diventando?
per chi o cosa lo stiamo facendo?,
noi per il lavoro,i nostri padroni per il profitto?.
qualcuno ci dia una risposta.
l'altro giorno ho fatto queste domande a un collega
mi ha risposto "io sono per il lavoro ,bisogna lavorare".
porca p.....a ,ma che cavolo di risposta e questa!
cosa vuol dire!,ma qual'e il prezzo ,
qual'e il costo che siamo disposti a pagare,
fino a che punto possiamo o siamo disposti ad arrivare.
non siamo già più una società, ognuno pensa a se stesso,
ce ne freghiamo dei nostri vicini dei nostri amici ,
l'importante e lavorare a costo di rubarlo ad un'altro,
non si guarda in faccia più nessuno,e una guerra.
allora!, be allora tanto vale distruggere tutto ,e ritornare a vivere nelle foreste ,
almeno lì siamo tutti uguali,servi e padroni.

domenica 16 gennaio 2011

maledetta televisione

proprio ora c'è un'intera ,tutta una generazione che non conosce nient'altro che non venga dalla televisione!,
questa televisione è il vangelo!,l'ultima rivelazione!,
questa televisione può far eleggere o far cadere presidenti,
papi ,governi.
questa televisione è la più grande forza di propaganda di tutto il mondo.
chi saprà mai quale falsità può essere spacciata per vera sulla televisione?.
la televisione non è la verità,
la televisione è un parco di divertimento,
la televisione è un circo,un carnevale,un esercito di cantastorie ,cantanti,ballerini,
giocolieri,fenomeni da baraccone.
ma voi siete seduti lì,giorno dopo giorno,sera dopo sera,persone di tutte le età e fede religiosa ,di destra e di sinistra.
state iniziando a credere alle illusioni e le balle che vi raccontano,
state iniziando a credere che la televisione sia la realtà,
fate qualsiasi cosa vi dica la televisione.
vi vestite come in televisione,mangiate come in televisione,crescete i vostri figli come in televisione,pensate addirittura come la televisione...
perché l'unica verità che conoscete è quella che viene dalla televisione
questa è pazzia di massa,voi siete il pensiero reale ,la televisione è l'illusione !
vi tengono all'interno di una bolla di distrazione e ingenuità,
 e purtroppo con ottimi risultati.

sabato 15 gennaio 2011

il ricatto

qualche anno fa era semplice e gratificante svolgere le tue mansioni lavorative,
sia per i metodi sia per i rapporti ,andare al lavoro era come spostarsi da una famiglia ad un'altra,
comprensione e gentilezza erano sempre presenti
se ti vedevano triste ne chiedevano il motivo
se avevi necessità di qualcosa erano disponibili oltre ogni modo,
ti veniva chiesto di fare il tuo lavoro con un (per favore puoi?...)
il lei era dovuto ma si incoraggiava il tu
e così le giornate lavorative scorrevano serene con il reciproco rispetto tra persone che si stimavano a vicenda.
oggi, le cose sono cambiate.andare al lavoro è come una condanna una colpa da espiare
una tangente che tu devi pagare per vivere
quando ti chiedono qualcosa è cambiato il metodo, il timbro di voce,la durezza,
(devi fare questo)(non mi importa come la pensi),(oggi lavoriamo un'ora in più),
(sabato e domenica si lavora),(devi farlo anche se non è il tuo compito)
non si chiede più (per favore puoi),ma ti si impone ,e se tu accenni una protesta ,                           
la risposta è (se ti sta bene è così altrimenti puoi andare via)
questa è la più frequente delle risposte e la peggior frase che si possa dire ad un operaio,
quando la senti ti crolla il mondo addosso,in un attimo vivi lo sconforto di un'alternativa che non c'è
sai che non puoi permetterti di perdere il lavoro e sei preso dall'istinto di andare via o accettare il vile ricatto
e soprattuto sei consapevole che chi ti dice questa frase sa bene che non puoi fare altrimenti se non di chinare la testa stringere i denti,
e sottometerti alla sua richiesta .
non esiste più il rispetto tra persone che si stimano a vicenda consapevoli di aver necessità l'uno dell'altro
ma esiste solo e unicamente il ricatto.
povere le persone che sono convinte di possedere tutto anche la vita di altri
presto si accorgeranno dell'enorme errore che esse stanno commettendo.

venerdì 14 gennaio 2011

solo un sogno

ci alziamo come tutti i giorni della nostra vita
ci rechiamo al lavoro ,un lavoro che ci piace e da tante soddisfazioni
torniamo a casa felici sapendo di aver costruito un pezzo di futuro nostro e dei nostri figli.
ci svegliamo era solo un sogno.
ci alziamo come tutti i giorni della nostra vita per andare al lavoro,
chi in fabbrica, chi in officina, chi in cantiere...........
prendiamo la macchina ,e iniziamo a innervosirci per il traffico i semafori
controllando l'orologio per non arrivare in ritardo.
si arriva sul posto di lavoro e li tutti in fila per timbrare i cartellini
e subito rumori assordanti,devi mettere le cuffie ,
puzza di resina,solventi,vernici,devi mettere le mascherine,
attenzione ai ponteggi,devi mettere il casco .
quando rientri a casa ai la faccia di chi ha vissuto l'inferno,
e pensi è un incubo.
ci è stata sostituita la realtà in sogni,
e gli incubi in realtà.
e dobbiamo ringraziare perché abbiamo un lavoro.
(da incubo).

 

mercoledì 12 gennaio 2011

il baratto

per il lavoro si baratta la salute
per il lavoro si baratta la dignità
per il lavoro si baratta la famiglia
per il lavoro si baratta la libertà
per il lavoro si baratta la VITA
per il lavoro si dovrebbe barattare solo la propria professionalità
il proprio tempo ,senza dare in cambio nient'altro
per ricevere in cambio ,la famiglia ,la dignità ,la libertà ,la salute.
oggi ci chiedono di lavorare ,perdendo la dignità (vedi caso fiat)
ci chiedono di lavorare ,perdendo la salute (vedi caso acciaieria di Taranto)
ci chiedono di lavorare ,perdendo la famiglia (vedi immigrati e trasfertisti)
siamo degli schiavi moderni ,viviamo sotto ricatto ,se vuoi mangiare devi accettare questi compromessi.
ci chiedono tutto in cambio di pochi soldi ,e pian piano ci porteranno via anche quelli,
verrà il giorno che lavoreremo solo per un pasto , e noi da bravi schiavi lo accetteremo.
bisogna lavorare per il bene del paese questo è ciò che ci viene detto , dai politici e dai manager aziendali.
quale sia il reale bene ,lascio a voi deciderlo.

Compromessi tanto pesanti quanto incivili viviamo in una falsa ideologia
convinti , che questa sia la giusta .

venerdì 7 gennaio 2011

nella morte non siamo tutti uguali

come ormai tutti sapete grazie ai media, l'altro giorno e morto un altro militare
nel compimento del suo lavoro,un lavoro particolare,in quanto per lavorare ti danno
una divisa ,e fin qui niente di particolare ,e un'arma e quà sta la differenza.
il settore militare succhia allo stato i soldi pubblici ,e ogni militare ucciso viene glorificato come un santo,
e si ringrazia il comportamento e il sacrificio dei militari tutti.
ma per me l'italia a bisogno di altri uomini, di quei lavoratori che muoiono ogni giorno (circa TRE al giorno)
nel silenzio più totale dei media ,qualche volta che se ne parla le chiamano (morti bianche).
sono i muratori
gli agricoltori
gli allevatori
i felegnami,idraulici ,camionisti
gli eletricisti,i meccanici
le casalinghe
e i disocupati che si suicidano.
sono questi i nostri eroi.
dove sono i ringraziamenti,i funerali solenni ,gli articoli sui quotidiani quando uno di questi eroi muore?
tutta l'italia dovrebbe ringraziare questi lavoratori.
e non solo chi per mestiere sceglie di fare il militare
che per un lauto stipendio ha gia messo in conto anche la morte.
i morti sul lavoro nel 2010 sono stati (1.080)lo sapevate?
vi invito a visitare questo sito http://www.cadutisullavoro.it/
e a rifleterci su ,almeno un pò.

contatore