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giovedì 19 maggio 2011

forse meglio disoccupato


prendiamo per esempio un disoccupato ,che si trova senza lavoro ,come ormai tanti ,da almeno 2 o 3 mesi se gli e andata bene,
questo povero disgraziato viene assunto ,trova fortunatamente un lavoro ,
salti di gioia sorrisi ,sei tutto felice.
inizi a lavorare e iniziano i problemi ,hai bisogno di una macchina ,soldi per la benzina ,mangiare fuori casa.
questo devi farlo per almeno trenta giorni ,magari anzi e sicuro tu non li hai e li chiedi in prestito a qualcuno, in attesa del tuo primo stipendio
già il primo stipendio ,qui viene il bello,
perchè quello che mi fà più rabbia e il fatto che tu devi lavorare per minimo 30 giorni
in completa fiducia dando la tua completa disponibilità
ti chiedono questo e pronto per domani?
questo e possibile per stasera?
devi farmi questo entro le cinque? perchè vengono a prenderlo mi raccomando deve essere pronto
tu dai tutto il possibile ,la tua professionalità
il tuo tempo ,la tua energia .
per tutti quei maledetti 30 giorni, lavori con la testa bassa e cerchi o fai il possibile per non deludere il tuo datore di lavoro
di non deludere o mettere in discussione la fiducia che ti e stata corrisposta .
poi arriva la data fatidica ,il giorno che tu bello e felice aspetti per ben 30/40 giorni la tua ricompensa per tutto quello che hai anticipato ,professionalità ,tempo , ore negate alla tua famiglia .
e no che succede i soldi ancora non ci sono ,
protesti chiedi come mai , e ti rispondono no non ti devi preoccupare sai forse il tuo bonifico arriverà in settimana ,oppure e colpa del commercialista vedrai che domani o dopo arrivano.
ma come a me viene chiesto puntualità viene chiesta coerenza ,devo anticipare fiducia tempo ore della mia vita per ben trenta giorni,
e come risposta al momento di essere corrisposto per quello che io ti dò e non e poco, mi ritrovo delle promesse delle scuse.
ma se io mi comportassi allo stesso modo nei trenta giorni di lavoro ,come verrei considerato ,un pelandrone ,un aprofitatore ,o un menefreghista.
così ti ritrovi ad aver lavorato per 30/40 giorni,anticipando dei soldi non tuoi che ora dovrai restituire,e in più con la rabbia in corpo per il menefreghismo di qualcuno.
e ci risiamo ,devi continuare a lavorare stando zitto per non perdere quel lavoro che tanto hai atteso!!,
oppure devi mandarci tutti a quel fotutissimo paese?

l'attuale cultura tratto da intervista a silvano agosti


chiedo scusa a chi in questo periodo mi ha seguito e non ha trovato nuovi post sul blog,
ma sto atraversando un periodo particolare dove i problemi personali fanno si che non riesca a trovare la giusta concentrazione per riuscire a scrivere qualcosa di decente.
da parecchi giorni però ho un pensiero fisso ,una, chiamiamola pure persecuzione mentale , devo sfogarmi ,e lo faccio nel modo che considero il più crudo possibile. a costo di pagarne le conseguenze.

Uno degli aspetti più micidiali della attuale cultura e di far credere che sia l'unica cultura,

invece è semplicemente la peggiore .

gli esempi sono d'avanti a tutti,dentro i nostri cuori.

il fatto che la gente vada a lavorare 6 giorni la settimana ,e la cosa più pezzente che si possa immaginare,
come si fà a rubare la vita agli esseri umani !? , in cambio del cibo del letto della macchinina.

mentre fino a ieri credevo che mi avessero fatto un piacere a darmi un lavoro,da oggi penso ,ma guarda questi bastardi che mi stanno rubando l'unica vita che ho ,
perchè non ne avrò un'altra,ho solo questa,e loro mi fanno andare a lavorare 5/6 giorni la settimana e mi lasciano un miserabile giorno ,per fare cosa?, come si fà in un giorno a costruire la vita , la tua vita.
devi pensare con una coscienza perfetta ,
"questi stanno rubandomi la vita,"
in cambio di cosa, di 1500 euro bene che ti vada,
e mentre noi siamo un capolavoro il cui valore è indescrivibile, non capisco perche un quadro di un qualsiasi idiota deva valere milioni di euro ,
mentre un essere umano 1500 euro al mese bene che gli vada.
se poi consideriamo i parametri con le nuove tecnologie dove i profiti sono aumentati come minimo almeno 100 volte,
allora il lavoro doveva diminuire almeno dieci volte , "se come è vero che le tecnologie nascono dall'uomo per l'uomo" .
invece no, il lavoro è rimasto intato.
oggi sò che mi stanno rubando il bene più prezioso che possiedo ,la vita.
la gente va a lavorare sei giorni la settimana ,perche ha una pistola puntata alla testa ,
certo lo faccio.
e meglio leccare il pavimento piutosto che morire?
meglio leccare il pavimento!!!?.
ma quello che più è orrendo e che leccare il pavimento e diventata una aspirazione.

e mostruoso che si debba andare a lavorare 8/10 ore al giorno, ed essere pure grato a chi ti fà leccare il pavimento.
noi non stiamo vivendo in un regime politico capace di darci da mangiare o la macchinina ,no! ,e un sistema politico che sa rubare il benessere a 3 parti di persone ,per farne stare bene una parte .

martedì 8 febbraio 2011

Nucleare a Flamanville, operai immigrati
in regime di semischiavitù

La denuncia parte da un’inchiesta del quotidiano France Soir e parla di lavoratori sottopagati, costretti a lavorare anche più di 15 ore al giorno e alloggiati in bungalow fatiscenti.

È l’altra faccia del nucleare di nuova generazione, lo stesso che, ritenuto un  
“modello” sia dal governo che dal Vaticano, dovrebbe approdare anche in Italia.

Questi sono brevi ritagli di un articolo che potete leggere clicca quì
tratti dal sito web del il fatto quotidiano
vi invito a leggerlo perchè nonostante parli della francia , non esclude come dice l'articolo stesso che succeda anche da noi.
A convalida di ciò che vado dichiarando da tempo negli altri post .

lunedì 7 febbraio 2011

Bossing
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il bossing è definibile come una forma di mobbing "dall'alto" , ossia attuato non da colleghi di lavoro (o compagni di scuola, di squadra sportiva ecc.), bensì da un superiore gerarchico, come ad es. il capufficio, il dirigente, il manager, il direttore tecnico della squadra, l'ufficiale responsabile di un reparto militare o, più in generale, da una direzione aziendale.

Esso è in sostanza una forma di persecuzione attuata attraverso una accorta strategia di vessazioni psicologiche e disciplinari, volta a costringere il dipendente sgradito all'autolicenziamento. La ratio di questa strategia è evidentemente nel vantaggio di potersi liberare di un dipendente o sottoposto, senza dover sottostare alle norme e ai procedimenti spesso lunghi e onerosi previsti dal diritto del lavoro o da accordi sindacali, o semplicemente dalle clausole contrattuali.

Quasi tutti i moderni ordinamenti giuridici si sono dotati di una normativa specifica sul mobbing "dall'alto", o bossing, e spesso la legge o gli accordi sindacali prevedono i relativi strumenti e procedure operative a tutela di chi ne è vittima. La letteratura giuridica sull'argomento è ormai sufficientemente vasta ed articolata, e anche la casistica comincia ad essere studiata dal punto di vista giuridico e psico-sociologico con una certa sistematicità.

E ormai diventata consuetutine da parte di alcune aziende attuare il mobbing,
in quando usando questo sistema , si evita di dover licenziare i lavoratori ritenuti scomodi o rompiscatole .
infatti se un'azienda licenzia uno o alcuni dipendenti ,deve poi affrontare il problema della sostituzione ,oltre a vari problemi burocratici.
Mentre nel caso un dipendente dia le dimissioni , tutto risulta più semplice,
nessun problema di assunzioni ,nessun problema di rilascio documenti per mobilità o disoccupazione ,etc etc.
O voluto inserire questo articolo ,perchè magari qualcuno si riconosce in questa situazione ,e senza rendersene conto vive il problema del mobbing sopra descritto. 
Come si dice, conoscendo il problema si trova la soluzione.

sabato 5 febbraio 2011

L'incombenza delle feste

Si festeggi l'unità d'italia ma lavorando
Queste le parole del presidente di confindustria
Emma Marcegaglia
siccome la festività cade di giovedì 17 marzo ,
si teme il rischio di un ponte lungo.
Inoltre per festeggiare comunque la festività gli imprenditori si impegnano
testuali parole "a fare la loro parte a fianco delle istituzioni pubbliche, organizzando momenti di ricordo e di aggregazione attorno alla bandiera nazionale nei luoghi di lavoro".
Quando ho letto queste parole nella mia mente sono apparse vecchie immagini della Cina ,negli anni di mao e della Russia .
Mai , agli operai e venuto in mente di chiedere al proprio datore di lavoro, siccome una festività religiosa cade la domenica ,di poterla festeggiare il lunedì successivo,vi immaginate la reazione ?
Allora visto che le festività costano troppo a questi signori perchè non le riuniamo in un unico giorno ?
Facciamo così il 1 dell'anno si festeggia tutto insieme ,
Pasqua, Natale,1 maggio,festa della repubblica,Epifania,2 novembre,etc etc.
e siccome sono festività miste (religiose e di stato)
mettiamo fianco a fianco, un bel crocefisso e una bandiera ,cosi non dobbiamo neanche spostarci dalla chiesa alla piazza del comune.
Ci leviamo di torno quest'incombenza delle feste ,e da bravi schiavi lavoriamo tutto l'anno senza dare più fastidio a questa gente,fino al prossimo capodanno.
Oppure perchè non farle festeggiare quando gli operai vengono messi in cassa integrazione o in mobilità ,più comodo di così.
Tanto sei a casa senza far niente ! ,utilizza questo tempo per festeggiare il natale o il 1 maggio ,con buona pace di tutti.
Dopo il referendum della fiat dove è stato cancellato il diritto allo sciopero ,il diritto di lavorare 8 ore ,la malattia ,la pausa .
Tutti i diritti che i nostri padri con tanta fatica erano riusciti a conquistare .Ora cercano di toglierci anche il diritto alle festività .
Continuando così non dovremo più guardare stupefati i cinesi che mangiano,lavorano e dormono in fabbrica con i loro bambini ,perchè questo molto presto sarà il nostro futuro.

martedì 1 febbraio 2011

tenuti sotto controllo





Le condizioni generali oggi di ogni lavoratore
sono quelle di essere costantemente tenuto sotto controllo guardato a vista ,
praticamente inquadrato dentro un recinto ,dove esso si trova in una condizione per nulla naturale.
E uguale ad un animale tenuto in cattività.
Ad un animale tenuto in cattività ,
gli si dà da mangiare ,da bere ,
magari ad orari prestabiliti ,
in pratica gli si regola tutta la vita.
poi un bel giorno chissà perché ,
questo si gira e morsica il padrone ,
tutti diranno stupiti ,ma era cosi bravo e buono ,
chissà cosa gli e preso.
lo stesso discorso vale per gli uomini ,
durante tutta la giornata lavorativa nelle fabbriche o nei cantieri ,
ti controllano ,ti danno da mangiare a un orario prestabilito ,
fai la pausa sempre alla stessa ora ,magari puntualizzata con un suono di campana di inizio e fine ,
se fumi o bevi un caffè devi farlo solo quando e stabilito,
poi vai nel domicilio che ti è stato assegnato ,e li devi lavarti rispettando un turno, devi mangiare all'ora stabilita ,spegnere le luci e dormire anche se non hai sonno ,per non disturbare gli altri .
in pratica tutta la tua vita e tenuta sotto controllo come un animale in cattività.
ora chi ci dice che a lungo andare la nostra reazione non sia uguale a quella di un animale tenuto in gabbia?.
anche se c'è una non piccola differenza , l'animale non sceglie chi deve metterlo in gabbia , mentre noi  questa scelta possiamo farla.
Noi almeno per ora abbiamo la possibilità di scegliere.
E così quando la misura e colma la soportazione a raggiunto il massimo ,si cambia datore di lavoro in pratica recinto .
con la speranza che almeno dopo il lavoro quando ritorni a casa non debba essere sotto controllo e trovare quel poco di libertà che a tutti noi necessità per distinguerci almeno un tantino dagli animali.
forse a qualcuno questo paragone sembrerà un pò esagerato ,
ma se ci riflettete sù ,vi renderete conto che col tempo stanno condizionando il nostro modo di vivere , inquadrandoci in una dimensione che non ci appartiene ,basata esclusivamente sul profitto di pochi a scapito delle nostre stesse vite .
quello che sta succedendo in Egitto ed in Tunisia e che purtroppo ben presto si allargherà ad altri stati ,altro non è che la condizione umana portata all'estremo ,per il profitto di alcune persone che tengono tra le mani le chiavi dei recinti , dove purtroppo noi stessi abbiamo deciso di farci rinchiudere .

venerdì 28 gennaio 2011

o così oppure la porta è aperta

o cosi oppure la porta è aperta , questa è la frase che ci e stata urlata dal datore di lavoro,
dopo che gli sono state fate delle richieste per condurre una vita lavorativa più decente .
ormai si era arrivati a litigare persino tra di noi in una situazione quotidiana  ,
resa invivibile da diversi problemi , in quanto essendo trasfertisti e alloggiando tutti nello stesso apartamento ,
i problemi si creavano di continuo per vari e svariati motivi , come è ovvio immaginare .
la frase detta probabilmente per chiudere l'argomentazione il più in fretta possibile ,
senza produrre risultati atti a pacificare gli animi , a creato una risposta che  lui non si aspettava ,
<scegliamo la porta>
e cosi in quattro abbiamo deciso di lasciare il lavoro dimetendoci .
a nulla e valso il cercare da parte sua di sistemare la situazione .
oggi è stato per noi l'ultimo giorno di lavoro presso questa azienda .
avevo già descritto questa situazione in un post precedente (il ricatto)
ma allora non si era arrivati a questa conclusione , sia per la paura di rimanere senza lavoro ,
sia per la mancanza di unione fra gli operai .
questa volta però e accaduto qualcosa di particolare , un tacito accordo , che a prodotto questo risultato.
anche se in momenti particolari tutti possono commettere uno sbaglio,
oramai la situazione era degenerata a tal punto che nulla e stato più possibile .
queste scelte sono dolorose sia per i dipendenti sia per i datori di lavoro ,
in quanto nessuno vince , si perde tutti .
credo anzi sono convinto che lui ora stia soffrendo ,come noi , ma il più delle volte l'orgoglio delle persone ,
supera la ragione .
quello che mi auguro di cuore è che nessun operaio debba mai sentire una frase come quella ,
e che nessun datore di lavoro debba mai neanche pensarla .
alla base di tutto deve esserci il rispetto reciproco , confrontandosi con le opinioni naturalmente diverse e raggiungere sempre un compromesso tale da soddisfare entrambi .
auguro agli operai rimasti di ricevere quello che a noi e stato negato , e tutti facciano tesoro di quanto accaduto.

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